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La Locanda Antiche Macine è un agriturismo situato a Montalbano, una piccola frazione verde del comune di Santarcangelo di Romagna che regala vini di qualità e aria fresca di collina. Vicino a Rimini e Cesena, la locanda è un luogo magico con una storia che risale al 1600.
In origine
A Montalbano, esisteva un mulino dell'olio di proprietà degli zii Beretti, Michele e Rosina, una famiglia di benestanti agricoltori. Ereditato dalla nonna Orsolina, il mulino è appartenuto ai fratelli Marconi che facevano parte della nota Società Agricola dei F.lli Marconi.
La ristrutturazione
Con profonda stima e riconoscenza, i fratelli Marconi decisero di ristrutturare la Locanda Antiche Macine in ricordo della loro giovinezza e, in particolare, in memoria dei loro cari.
Oggi
La storia continua e dal 2014 il nipote, Marco Semprini, ha rilevato tutto il complesso in nome della tradizione di famiglia.
Alcuni frammenti di storia della nostra Locanda
Tutto cominciò a Montalbano dove abitavano gli zii Beretti: Michele e Rosina. Michele era un uomo piccolo e tarchiato, con il capo incassato nelle spalle e l'eterno cappello sulla testa. Ogni venerdì, si recava alla fiera di Santarcangelo o al mercato di Savignano con il suo biroccino per vendere e acquistare bestiame. Possedeva parecchi poderi e gli serviva il bestiame per lavorare la terra. È stata la prima persona della zona ad acquistare un trattore, dato che il denaro non gli mancava: il granaio era sempre colmo di clienti e di nipoti che si divertivano a saltare sopra le montagne di grano.
La zia Rosina era una donna piuttosto energica. Discendeva da una famiglia benestante, con numerosi poderi e case. Non avendo figli, si dedicava alla casa e cercava sempre la compagnia di qualche bambino fra i suoi parenti. Gioacchino fu il primo nipote a frequentare la loro casa e, durante le vacanze estive, si trasferiva dagli zii. A detta loro, era un ragazzo vivacissimo che ne combinava di tutti i colori, perfino scherzi pericolosi. Insieme ad alcuni amici di Montalbano, di notte si divertivano a entrare dalle finestre travestiti da fantasmi con dei bianchi lenzuoli. Altre volte, mettevano sul davanzale una zucca con una candela dentro, a mò di spettro. Vittorì, così lo chiamavano, era l’uomo di fiducia tuttofare nonché loro complice. Man mano che crescevano, si davano arie da conquistatori e nessuna ragazza di Montalbano si salvava. C'era questa maestra Maria, molto carina, che era la preferita di Gioacchino. Tuttavia, lei sposò un signore di Santarcangelo, forse perché molto più benestante di lui.
La zia Rosina sognava un bellissimo matrimonio per l'Orsolina. Diceva sempre che doveva essere laureato e ricco, infine, il suo sogno si avverò davvero. Quando Orsolina abitava con loro, spesso uscivano vestiti eleganti e la zia sfoggiava orecchini di diamante e catene d'oro al collo. Durante la stagione dell’opera al teatro Vittorio Emanuele a Rimini, per fare bella figura, prendevano un palco e arrivavano con una macchina guidata da un autista.
La zia credeva molto alle chiromanti e spesso le riceveva in casa, di nascosto dal marito. In inverno, gli incontri avvenivano nel granaio, mentre in estate sotto un grosso ciliegio lontano da casa. La zia Rosina si fidava più della strega che del dottore. Infatti, lo scopo di questi incontri era quello di curare i mali per sé stessa e per un altro nipote, Giorgio, che era stato loro ospite per molti anni. Il bambino non era affatto gracile, ma solo molto viziato. Non voleva mangiare perché, durante il giorno, non faceva che rimpinzarsi di dolciumi e zabaioni. La strega diceva che era a causa dell'invidia della gente e allora giù con scongiuri di ogni genere. Olio benedetto non si sa da quale santone, cornetti da tenere indosso e santini che arrivavano da ogni parte. Aprivano il cuscino per vedere se in mezzo alla lana ci fosse stato qualche segnale di 'maligne'. Intanto, passava il tempo e, oggi, rimangono soltanto i ricordi che sono veramente belli.
disponibilità finanziaria euro 2.980.000, domande pervenute 1.164 suddivise in 103 fattorie didattiche e 1.061 agriturismi, contributo complessivo richiesto 2.225.000 euro. La conclusione delle istruttorie è prevista per il 21/11/2020.
Regione sociale del beneficiario: SOC. AGR. MONTALBANO DI SEMPRINI MARCO E C. S.S.
Via Prov Sogliano, 1540
47822 Santarcangelo di Romagna ( RN )
P. IVA 00240360404
Descrizione dell’intervento: PSR 2014/2020, - Misura 21, tipo di operazione 21.1.01 "SOSTEGNO A FAVORE DI AGRICOLTORI COLPITI DALLA EMERGENZA COVID-19”: il sostegno fornisce liquidità alle imprese al fine di dare continuità alle attività connesse aziendali, preservando il tessuto economico e produttivo di agriturismi e fattorie didattiche danneggiati della sospensione delle attività conseguente all’emergenza COVID-19.